Visita al Giardino di NINFA (Latina) Il giardino romantico più bello del mondo (New York Times)
La sensibilità ambientale della stirpe Caetani, antica nobile famiglia di veri naturalisti antesignani, ha costruito e mantenuto, assieme all’attuale sensibilità del curatore e dei giardinieri, questo luogo speciale, un piccolo angolo di paradiso in terra. Otto ettari di lussureggiante vegetazione che compone un fresco, grande giardino naturale. I Caetani, grande famiglia dalla ricchissima storia, mecenati della letteratura e delle arti, ispirati da alcuni parenti inglesi nella grande attenzione naturalistica, posero i vincoli di tutela che hanno salvaguardato questo luogo nei secoli, anche durante il boom edilizio degli anni ‘50 e ‘60, atteggiamento lungimirante e all’epoca non facile, che oggi va riconosciuto e premiato. La visita con il paziente ed appassionato curatore, Lauro Marchetti, ci fornisce la vera chiave di lettura del giardino: Lelia, ultima artefice del giardino della famiglia, è una pittrice, infatti ogni scorcio del giardino appare agli occhi del visitatore come un quadro. Solo cinque giardinieri lavorano con passione in questo luogo, giardinieri che sono oggi alla terza generazione tramandata di padre in figlio, uno dei segreti che concorre al mantenimento dell’unicità del luogo. Il giardino appare con un “controllato disordine”, armonicamente e sapientemente gestito. Attorno oltre cento ettari per la necessaria fascia di protezione, ove ora stanno ricreando con successo l’ambiente “agro pontino” com’era prima delle bonifiche, protezione indispensabile al nucleo incantato del giardino vero e proprio, concetto ora noto ma tutt’altro che scontato. Naturalmente non si usano prodotti chimici nella cura delle piante e del giardino, rispettando e favorendo così l’intera ricca fauna che vi abita, tra cui oltre 150 specie di uccelli che vivono o passano in questo luogo incantato.
Il grande senso romantico che si percepisce passeggiandovi è dato dalla diffusa presenza di rovine autentiche di palazzi, chiese, edifici originali di varie epoche storiche, dai romani al rinascimento passando per il medioevo, disseminate in ogni angolo, rendono unico questo luogo. E poi le rose, una moltitudine di rose antiche, classiche e poche moderne che ricoprono spontaneamente muri e rovine, alberi e pergolati, libere si arrampicano e ricadono, intonse. L’altro elemento peculiare del luogo è il fiume che sgorga limpidissimo dalle viscere della terra e rende lussureggiante la vegetazione, consentendo la presenza di grandi alberi, propri anche di climi più freschi, quali faggi, betulle, pioppi, oltre a querce, pini e lecci. Questi sono gli elementi peculiari ed essenziali che caratterizzano il giardino, ma non i soli. Le acque trasparenti del fiume scorrono su un letto di verdissime piante acquatiche, lungo bordi di iris gialli e altre piante esotiche, tra le altre l’enorme Gunnera, sapientemente armonizzate. Acque freschissime ove nuotano le trote fario var. macrostigma, endemismo mediterraneo più che degno di tutela e ricerca, data la rarità e l’unicità di questa presenza nell’Italia continentale. Acque che rappresentano una ricchezza inestimabile in queste colline mediterranee dalla sommità spoglia, rocciosa, arse dal sole. Lucide felci lingua (Phyllitis scolopendrium), proprie di microclimi umidi e freschi, crescono ovunque nel sottobosco. Il giardino appare così come una vera e propria oasi, un luogo primordiale, arcadico, ove la natura libera è prevalsa sulle passate attività umane, apportando una sensazione unica che assieme agli altri elementi, le rovine, le acque correnti e le rose, conferiscono questa struggente sensazione di romanticità all’insieme. E se gli stessi anglosassoni l’hanno definito “il giardino romantico più bello del mondo” i motivi devono certo esserci! Le visite, organizzate e guidate, sono possibili ma limitate per la fragilità di questo ambiente, ove i gruppi sono tenuti sotto controllo ed è possibile camminare solo sui sentieri ben definiti. Vicino sulla collina, c’è il paese di Sermoneta, antico borgo medievale che ha mantenuto la struttura urbanistica antica; merita una visita, per riscoprire cibi genuini locali in una semplice passeggiata nella tranquillità. Dopo la visita al giardino, tornati a casa, si ricorda Ninfa come uno splendido sogno rasserenante… “Sono i posti speciali che rendono speciali le persone, o viceversa?”
Un ringraziamento particolare al dottor Luigi Giannini, al dottor Alfredo Zagatti e al dottor Andrea Giansanti, che ci hanno offerto l’opportunità di una visita davvero speciale.
Bruno Bedonni e Gloria Savigni, maggio 2011
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